UNA RACCOLTA DI SAGGI, INTERVENTI E TESTIMONIANZE PER APPROFONDIRE LA CONOSCENZA DI UNO DEI PIU’ GRANDI REGISTI DELLA STORIA DEL CINEMA
Questo speciale è nato quasi per caso. Un piccolo ma grandissimo evento ha scosso il sonnacchioso agosto del 2013. L’edizione online del New York Times, infatti, pubblicò un articolo che mi sembrò, all’inizio, quasi uno scherzo: “Early Film by Orson Welles Is Rediscovered”. Leggendo il testo mi resi conto che un film inedito di Orson Welles era stato scoperto in Italia, presso Pordenone. I primi a rilanciare questo articolo furono quelli di www.wellesnet.com sulla loro pagina facebook. Seguirono, il giorno dopo, tutti gli altri nel resto del mondo. Paolo Mereghetti ottenne dal Corriere della Sera di poter pubblicare il suo articolo sull’argomento in prima pagina. Non mi stupì affatto che il più importante studioso italiano di Welles scrivesse l’articolo. Ma la vera scoperta avvenne il giorno 9 agosto quando lessi un articolo firmato da Gianni Rondolino. Oltre che a Too much Johnson, l’early film di cui parlava il New York Times, Rondolino faceva riferimento ad una persona a cui si doveva il ritrovamento del film: Ciro Giorgini, “uno dei massimi esperti del cinema di Welles in Italia”. Questo nome non l’avevo mai sentito ma se Rondolino lo definiva così dovevo fare in modo di poterlo incontrare. Non avevo mai sentito il nome di Ciro Giorgini ma nei mesi successivi all’agosto 2013 scoprì che lui conosceva bene il mio cognome. Decisi, dunque, che dovevo andare a vedere la prima mondiale di Too much Johnson a Pordenone (e per questo devo ringraziare la mia amica Sabrina Porfido e la sua famiglia che mi ha ospitato per diversi giorni ad Udine) e da allora tutto ha iniziare ad accadere. È così che ha preso forma lo Speciale Orson Welles che presentiamo ai nostri lettori. Questa decisione di intraprendere il viaggio per Pordenone ha creato una serie incredibile di incontri, contatti e conoscenze tutte inaspettate e incredibili talmente eccezionali che ancora oggi ho difficoltà a credere che siano avvenute.
La prima conseguenza diretta di questa visita a Pordenone è stata la conoscenza di Ciro Giorgini che mi disse che aveva visto per la prima volta i film di Welles grazie alla rassegna che l’Obraz Cinestudio di Milano aveva realizzato nel 1977. Rientrato a Milano, pensai che fosse necessario organizzare una proiezione di Too much Johnson. Parlai del progetto al Prof. Franco Prono del DAMS di Torino e della mia idea di creare uno speciale Orson Welles. Come diretta conseguenza di questo incontro riuscì ad organizzare un’intervista al regista Davide Ferrario che pochissimi conoscono come uno degli studiosi più seri di Welles. Il 6 maggio 2014, presso la Sala 400 del cinema Anteo di Milano, quel folle progetto di proiettare Too much Johnson prese vita. (per vedere il resoconto della serata clicca qui). In questa occasione il nostro gruppo di lavoro entrò in contatto con uno psichiatra di Trieste che, appositamente, venne a Milano per vedere il film. Giovanni Austoni ci confidò che il nonno, Giberto Severi, ebbe modo di conoscere di persona Welles durante la lavorazione di Cagliostro (Black Magic, USA/It, B/N, 105’, 1949) di Gregory Ratoff e che realizzò per lui alcuni ritratti e schizzi, uno dei quali è riprodotto proprio in questa pagina come logo ufficiale dello Speciale.
I contributi di questo Speciale sono composti da saggi critici e da interviste in formato audio e video. I nomi delle persone che hanno contribuito alla creazione di questo progetto sono: Alessandro Studer, Filippo Biagianti, Massimiliano Studer e Pamela Fiorenza. Ringrazio inoltre gli studiosi che hanno concesso a Formacinema il loro tempo per parlarci di Orson Welles: Ciro Giorgini, Davide Ferrario e Paolo Mereghetti.
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