SPAZIO: ULTIMA FRONTIERA DEL CINEMA INDIANO?
Bangalore, centro per antonomasia dell’industria indiana dell’alta tecnologia, è una città divisa, un tentacolare sprawl bifronte: ospita diecimila milionari, ma il trentacinque per cento della popolazione vive ammassata nei quattrocento slum che punteggiano la metropoli. Infrastrutture fatiscenti e un tasso di povertà urbana tra i più alti del Subcontinente disvelano il lato oscuro della capitale del Karnataka: dietro la sua facciata moderna e “ripulita”, espressione più pura dei canoni associati alla Shining India, si cela un autentico inferno dei rifiuti tecnologici, dove le multinazionali dell'IT hanno creato lugubri cimiteri dell'elettronica. Di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.