Siamo riusciti ad intervistare Silvano Agosti a Brescia all’interno della sala del suo Cineclub.
Silvano Agosti è uno dei pochi autori indipendenti italiani. Genio precoce e talentuoso, si diploma nel 1962 al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma dove vince il “Ciak d’oro” che gli permettere di accedere ad una borsa di studio per l’estero. Agosti sceglie di andare a Mosca e di approfondire le tematiche legate montaggio nella scuola dove insegnò S. M. Ejzenstejn. Ritornato in Italia, inizia a lavorare con Marco Bellocchio (Leone d’oro alla carriera 2011. Vedi articolo su Buongiorno, notte) con cui firma il folgorante I pugni in tasca (1965). La collaborazione con Bellocchio continuò con Matti da slegare (1975) documentario denuncia che contribuì all’approvazione della Legge Basaglia (Legge 80 13 maggio 1978).
Da anni si batte per la realizzazione di pellicole veramente indipendenti e con budget ridottissimo. Il suo lavoro è praticamente sconosciuto nel nostro paese ma all’estero è considerato un vero autore e paesi come Francia e Giappone hanno organizzato diverse rassegne a lui dedicate
Persona colta (parla fluentemente diverse lingue tra cui il russo e l’inglese) e curiosa della vita, è considerato il miglior montatore che l’Italia possiede.
Siamo riusciti a farci raccontare della sua esperienza più originale e più interessante ma di cui si sa veramente poco: i suoi anni in URSS nella scuola di cinema di Mosca. Sono così emersi i suoi ricordi legati a Kuleshov, all’archivio “segreto” di S. M. Ejzenstejn e al suo devoto riconoscimento per la cultura sovietica.
Non potevamo esimerci dal porre la domanda su I pugni in tasca. Il suo lavoro al montaggio, il rapporto con Bellocchio e i contatti con Pasolini sono gli argomenti che Agosti ha scelto di utilizzare per rispondere alla nostra domanda.
Come sintesi dell’intervista, Silvano Agosti ha voluto chiudere con una poesia di Majakovskij dedicata al cinema
Vladimir Majakovskij, "Cinema e Cinema", Mosca, aprile 1922.
Buon ascolto
A cura di Massimiliano Studer
1) Quando arrivasti a Mosca e perché scegliesti quella scuola di cinema?
Ascolta
2) Che tipo di didattica veniva usata a Mosca? Come erano organizzate le lezioni?
Ascolta
3) Perché sei andato a Mosca a imparare l’arte del montaggio?
Ascolta
4) Qual è stato il docente moscovita che più ti ha formato?
Ascolta
5) Il nostro sito è entrato in possesso di una lettera che Ejzenstejn spedì a Alexander Korda per mettersi in contatto con Orson Welles. Ci fu, in seguito, un intenso scambio di lettere tra i due grandi registi. Ci puoi dare delle informazioni su questo carteggio così poco conosciuto in Italia?
Ascolta
6) Ho rivisto pochi giorni fa I pugni in tasca. Ancora oggi sembra un pugno nello stomaco. Cosa rappresentò per la tua generazione (in senso generale) questa intensa opera prima di Marco Bellocchio e tua (Silvano Agosti curò il montaggio)?
Ascolta
7) Pier Paolo Pasolini ebbe mai modo di confrontarsi con voi su questo film? Se si, cosa ricordi del suo giudizio?
Ascolta
8) La poesia di Majakovskij dedicata al cinema
Ascolta
N. B. Silvano Agosti ci ha invitato a leggere la lettera aperta dedicata all’amico Marco Bellocchio a proposito del loro capolavoro I pugni in tasca.
http://web.tiscalinet.it/agosti/lettera.html
(Licenza Creative Commons·Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia)