A DANGEROUS METHOD E LE SCATOLE CINESI
Prima di tutto devo precisare di aver visto questo film nell’anteprima nazionale di Milano (che però seguiva dopo quella di Roma) al cinema Anteo, organizzata dal Centro Milanese di Psicoanalisi “Cesare Musatti” (sezione della SPI). Proiezione gratuita ad esaurimento dei posti a sedere, inclusa la cornice, a seguire, di ben tre psicoanalisti (più una studiosa esperta del caso Spielrein, simpaticissima) che hanno cercato di mettere a posto “un po’ di… cose”. Sia l’inevitabile assalto “alla diligenza” causato dalla gratuità dell’ingresso sia la cornice “post” non hanno aiutato ad apprezzare il film. Film che però ha un suo retrogusto e anche il merito (o il demerito) di lasciare in piedi tutte le domande e i misteri che circondano la figura di Sabina Spielrein. Intanto diciamo che , meglio dei due precedenti su questa donna ormai “mitica”, questo si fa valere per la precisione dei riferimenti storicamente documentati, soprattutto “verbali” della questione. Di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.